La parte più importante per impostare il lavoro è comprendere a pieno che cosa si sta realizzando e soprattutto perché lo si sta facendo: grazie a questo tutte le risorse possono essere focalizzate con forza e dare il massimo del risultato.
Dopo aver individuato i nodi importanti, si inizia a lavorare su quelli, per poter creare il miglior modello possibile.
Per semplificare eventuali imperfezioni (linee in apparenza unite o situate a quote diverse) si ricalcano piante e sezioni per impostare il modello 3D.
Seguendo la pianta e le quote in sezione, si creano i vari elementi 3D, grazie alle varie tecniche di estrusione, rivoluzione, unione o sottrazione di solidi, superfici o mesh per le parti più irregolari.
Questa fase è molto importante per l'efficacia della presentazione finale. Comprendere a fondo il progetto aiuta a scegliere le inquadrature migliori, poichè ogni situazione è diversa e non esiste un punto di ripresa universale, ma quello che meglio raffigura il soggetto sui cui si sta lavorando.
Inizia la fase meccanica del processo: ad ogni elemento del progetto corrisponde un materiale, ovvero un colore, e una finitura, un'immagine realizzata ad hoc con caratteristiche precise e definite necessarie a rappresentarlo. Grazie al calcolo degli algoritmi e ai valori numerici assegnati agli oggetti, seguirà una resa di immagine verosimile e reale. Lo studio dei punti luce, darà un ulteriore qualità al prodotto finale. Come nella fotografia, la scelta dell'illuminazione influenza il calore e l'atmosfera della scena.
Finalmente ``si schiaccia il bottone``: a questo punto inizia il calcolo matematico grazie al quale, in base a tutti i parametri inseriti sino a qui, il software produce l'immagine renderizzata del progetto. A seconda della complessità degli elementi, delle loro finiture e della risoluzione dell'immagine, varia il tempo di calcolo necessario ad ottenerla.
È un metodo di rappresentazione somigliante al fumetto o al cartone animato, molto utile e versatile per progetti in fase embrionale, situazioni dove occorre trasmettere un'idea di massima senza scendere nel dettaglio, per mappe di orientamento in uno spazio o per esplosi assonometrici.
Alcune immagini servono per sostenere l'approvazione del progetto, come nel caso di vincolo paesaggistico: viene quindi realizzata una doppia versione di una fotografia con raffronto di stato attuale e progetto a fine lavori. Il modello 3D viene inserito nel contesto in modo da mostrare con chiarezza l'impatto del progetto.
Grazie al fotoritocco si migliora l'immagine ottenuta. Migliorare, non correggere: alcuni colori o zone dell'immagine saranno più vivi, altre aree più delicate o contaminate dalla fusione di una fotografia che renderà il tutto più completo. Questa è la fase più artigianale del processo e quella che può evidenziare ulteriormente il carattere del progetto.
Solo adesso il lavoro è finito.
Questo tipo di lavoro è interessante nel caso si vogliano realizzare diverse immagini perché il modello 3D permette, una volta completo, di creare varie immagini in tempi relativamente brevi.
Questo tipo di lavoro è interessante nel caso si vogliano realizzare poche immagini dove il contesto sia dominante in proporzione al progetto, o quando il tipo di intervento lo richieda. Le immagini singole vengono realizzate più in fretta, ma ogni volta si inizia quasi da capo.